“ARCHITETTURA DELLA LUCE” – PARMA
All’interno della rassegna “Architettura della Luce”, l’associazione di studenti della facoltà di architettura di Parma “SEGNIdSEGNI”, in collaborazione con Parma Urban Center, ha proposto, giovedì 8 settembre 2011, una conferenza a tre voci alla quale Filippo Cannata ha preso parte assieme a Roberta Amirante docente presso la Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, titolare del Corso di Progettazione Architettonica e Urbana, e Sergio Pone, architetto e professore associato di Tecnologia dell’Architettura presso il Dipartimento di Progettazione Urbana e di Urbanistica, titolare del Laboratorio di Costruzione e docente di Progettazione Esecutiva nel Corso di Laurea Magistrale in Architettura, nonché membro del collegio dei docenti del Dottorato di Ricerca in Tecnologia dell’Architettura della stessa Università. La conferenza, fulcro di un’iniziativa che ha coinvolto intellettuali, architetti, fotografi e storici dell’architettura di livello europeo, è stata introdotta da Aldo de Poli e Dario Costi, docenti presso la Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Parma si è incentrata sul tema “Luci della Città” (ovvero “Napoli con le luci accese”). Il progetto di illuminazione di piazza Mercato a Napoli, argomento di una tesi di laurea dell’università partenopea alla quale Filippo Cannata ha partecipato come correlatore, si è rivelato lo spunto di un’analisi sull’evoluzione nel tempo dei principi e delle forme di illuminazione urbana oggi finalizzata non più esclusivamente a garantire le condizioni di visibilità per la sicurezza, la scorrevolezza e il comfort di marcia per gli automobilisti o l’attraversamento pedonale, ma più precisamente mirata a riqualificare e caratterizzare lo spazio pubblico con le sue specificità, considerato non quale semplice spazio di connessione tra luoghi privati, ma luogo vissuto, di giorno come di notte. Soprattutto, nell’ambito di questo nuovo approccio al tema della luce – dichiara Cannata – si assiste ad un crescente interesse per le esigenze del fruitore di questo spazio, dell’utente finale del progetto di illuminazione, del cittadino, che con i suoi usi e le sue percezioni costituisce elemento integrante e sostanziale del sistema luce-ambiente. Un progetto di illuminazione adeguato è dunque quello che prevede una differenziazione dell’illuminazione in relazione alle diverse funzioni di uno spazio, quindi agli usi che ne fanno i soggetti che con esso interagiscono. L’illuminazione al servizio dell’utente e l’utente al centro delle riflessioni sul progetto di illuminazione sembrano essere divenuti i termini di una nuova etica dell’illuminazione urbana, che ovviamente non omette il rispetto di altri principi fondamentali quali la sostenibilità ambientale e il risparmio energetico. La sfida è ottenere il massimo dell’efficienza e della rispondenza agli obiettivi a costi economici energetici e ambientali i minori possibili. Le nuove tecnologie sembrano offrire importanti contributi in proposito incoraggiando il cambiamento. È la fine di una lunga era. In ogni fine vi è un nuovo inizio. E in ogni inizio vi è un incontro di passato e futuro.
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